Proposta porto: Aggiornamento
del 29 gennaio 2014
Durante questi anni e ultimi mesi, in cui la nostra Proposta alternativa iniziale è stata sottoposta alla VAS del PRP e al
pubblico (degli operatori portuali, dell’Amministrazione e dei cittadini), le
critiche rivolte ad essa sono state essenzialmente queste:
- che il bacino di evoluzione è piccolo
- che solo due banchine potrebbero essere poche.
Rispondiamo a queste osservazioni che:
- per quanto riguarda il bacino di evoluzione, che non fosse piccolo è stato dimostrato dall’entrata in porto, “di prova”, effettuata dalla nave cisterna “ASSIA”, di 140 metri, il 20 gennaio 2014.
L’ASSIA pare che dovrebbe effettuare il trasporto dei carburanti (per Di Properzio)
non appena sarà completato il dragaggio.
Attualmente ha potuto manovrare perché è una nave a chiglia piatta e quindi i fondali della darsena, non ancora riportati alla loro profondità naturale di 6,5/7 metri, sono stati sufficienti perché la nave facesse l’evoluzione in porto.
Attualmente ha potuto manovrare perché è una nave a chiglia piatta e quindi i fondali della darsena, non ancora riportati alla loro profondità naturale di 6,5/7 metri, sono stati sufficienti perché la nave facesse l’evoluzione in porto.
L’aspetto
importante è che la nave ha compiuto l’evoluzione nell’area attualmente dragata
che corrisponde quasi esattamente a quella della Proposta (quella delimitata in rosso).
Una volta che sarà completato il dragaggio e i fondali saranno stati riportati
a quelli naturali (6,5-7 mt), è necessario, secondo la nostra Proposta, che sia impedito alla diga di creare di nuovo
gli interrimenti con la costruzione del nuovo molo nord e che sia consentito al fiume di
sfociare al largo, tagliando quei 100 metri circa che insistono sul nuovo
canale di accesso.
Quindi per quanto
riguarda l’evoluzione delle navi nella darsena, non ci sarebbero problemi:
Proposta di soluzione per il porto di Pescara: aggiornamento del 20/01/2014: il nuovo molo nord dovrebbe essere rientrato di circa 30 metri (in rosso) |
un trabocco pescarese tipico |
la spiaggia della Madonnina nella Proposta, come si vedrebbe dal Ponte del Mare, con i circoli velici e il pontile in legno per favorire l'alaggio delle derive, perchè altrimenti non avrebbero l'acqua sufficientemente profonda per manovrare se fossero alate dalla riva. Infatti la nuova linea di battigia creata dalla diga foranea avanzerà ancora un po', come si vede nel disegno in pianta, secondo i nostri calcoli. E in quel punto l'acqua è molto bassa e non sufficiente a far manovrare le derive, soprattutto d'inverno quando gli equipaggi cercano di non bagnarsi.
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l'ex-COFA, come si vedrebbe nella Proposta dal Ponte del Mare. Il grattacielo, con in cima il faro, è arredato con giardini verticali. Sotto l'oasi naturale, che copre tutto il perimetro attuale dell'ex-COFA, sono ricavati i parcheggi per le auto dei passeggeri dei traghetti e dei residenti nel grattacielo (lo schizzo è stato elaborato con strumenti elementari. Ce ne scusiamo. L'importante è aver reso l'idea della nostra Proposta, anche per l'area dell'ex-COFA). |
Per le merci, abbiamo già detto che il porto di Pescara non ha aree
sufficienti per lo stoccaggio delle stesse e per questo motivo il porto
commerciale adatto è quello di Ortona (insieme a quello di Vasto).
Ciononostante che
qualche nave mercantile possa attraccare, e scaricare quei rotoli
di acciaio che abbiamo visto in passato, è possibile e non ci sarebbero problemi in
quanto le strutture della nostra Proposta (le banchine) assicurerebbero anche questo tipo di
piccolo traffico di merci, una volta che sarà stata svuotata dai fanghi la vasca di colmata.
Il porto comunque rimane un porto per traghetti
passeggeri (ro-pax).
- Per quanto riguarda invece le banchine di accosto, esse potrebbero essere anche quattro, invece che due.
Se infatti si modificasse leggermente il nuovo molo nord, rientrandolo di 30 metri circa
sul lato sopravvento, verso nord, per una lunghezza pari all’incirca a quella della darsena di fronte, si creerebbe una nuova
banchina con una larghezza di 30 metri, una lunghezza di 210/250 metri e una
profondità dei fondali naturale fra i -6,5 metri e i -7,5/-8 metri. Profondità che tale
rimarrebbe non essendo più soggetta agli interrimenti creati dalla diga
foranea.
Su questa terza banchina
potrebbero accostare, durante tutto l’arco dell’anno, essendo una banchina
riparata da tutti i venti dominanti, navi passeggeri, anche di media grandezza.
C’è da precisare
che comunque il flusso del fiume non subirebbe modifiche sostanziali a quelle
da noi già previste, nel caso si allargasse la banchina sulla sinistra (a nord) con un
angolo pari al flusso di Reynolds (11,8 °) e poi si restringesse con un uguale
angolo, alla estremità della darsena.
Inoltre
rimarrebbe utilizzabile la quarta banchina di accosto lungo il nuovo canale di
uscita, largo 120 metri circa, lungo 350/400 metri, e profondo dai -7,5 ai -12
metri naturali, in quel punto.
Come detto sopra, però, questa banchina sarebbe
disponibile solo d’estate, quando il moto ondoso dominante non è pericoloso e non disturberebbe
un’eventuale nave lì ormeggiata. Però sarebbe disponibile per navi passeggeri
anche di dimensioni più grandi, date le misure della banchina e la profondità naturale dei fondali.
Allo stato
attuale dei trasporti marittimi regionali e nazionali ci sembra che avere un traghetto giornaliero
con Spalato sarebbe già un grande risultato (da piazzare su una banchina), date le caratteristiche dei trasporti regionali e il flusso di traffico prevedibile.
A
questo proposito ci preme ricordare che il fallimento del collegamento con la
Croazia da Ortona dell’aliscafo Pescara Jet, nel 2011, fallì sia perché la sede portuale non
era idonea al traffico passeggeri (cosa vanno a fare i passeggeri ad Ortona ?
E’ pur sempre una centro secondario per il traffico passeggeri !) sia per i
consumi eccessivi dell’aliscafo che rendevano la tratta conveniente per la
compagnia solo in alcuni giorni del mese di Agosto con il massimo dei
passeggeri imbarcati.
Per questo motivo riteniamo che gli operatori portuali
debbano rivolgere l’attenzione al fatto che collegamenti siano effettuati con un traghetto ro-pax che
renda la tratta conveniente per la compagnia anche in periodi “normali”.
Ma anche se si riuscissero ad organizzare due
tratte bisettimanali, che si alternino, con Trieste (quindi con la
Mittel-europa) e con la Grecia (o l’Albania), esse avrebbero la possibilità di
accostare sull’altra banchina della darsena.
La petroliera, a detta degli operatori stessi, ha bisogno di uno/due max accosti settimanali, anche solo notturni (per il traffico petrolifero non è previsto in futuro un suo incremento, in quanto tende alla stabilità attuale).
Una nave passeggeri di piccola/media grandezza potrebbe avere disponibile quindi la banchina ricavata sul nuovo molo di nord-ovest, di fronte alla darsena.
Il nuovo canale di accesso, d’estate, può ospitare anche una nave passeggeri più grande.
E quindi le banchine sarebbero quattro.
Se gli operatori portuali pescaresi riuscissero a programmare tutti questi contatti o previsioni, sufficienti ad assicurare il traffico passeggeri nel porto, sarebbe un miracolo.
Allo stato attuale però non ci risulta che si stiano attivando in questo senso.
La petroliera, a detta degli operatori stessi, ha bisogno di uno/due max accosti settimanali, anche solo notturni (per il traffico petrolifero non è previsto in futuro un suo incremento, in quanto tende alla stabilità attuale).
Una nave passeggeri di piccola/media grandezza potrebbe avere disponibile quindi la banchina ricavata sul nuovo molo di nord-ovest, di fronte alla darsena.
Il nuovo canale di accesso, d’estate, può ospitare anche una nave passeggeri più grande.
E quindi le banchine sarebbero quattro.
Se gli operatori portuali pescaresi riuscissero a programmare tutti questi contatti o previsioni, sufficienti ad assicurare il traffico passeggeri nel porto, sarebbe un miracolo.
Allo stato attuale però non ci risulta che si stiano attivando in questo senso.
Forse non è chiaro ad essi, che sono stati concordi con la costruzione delle disastrose strutture portuali attuali nonostante la nostra opposizione, che NOI stiamo correggendo (con pochi soldi e definitivamente) i LORO errori passati (e quelli dei progettisti e dei politici che li hanno assecondati).
Perciò dovrebbero esserne contenti.
Perciò dovrebbero esserne contenti.
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P.S. del 23 luglio 2014:
Contrariamente a quello che ha detto alla stampa il pilota del porto Leonardo Costagliola, noi (cioè io e i tecnici che mi accompagnano, soprattutto l'arch. Alberto Polacco, già segretario generale del porto di Ravenna ed esperto di pianificazione portuale) siamo del parere che non si debbano fare i porti a misura delle navi in circolazione, ma si debbano trovare le navi adatte al porto.
Ciò per il semplice motivo che, mentre le misure delle navi possono cambiare facilmente e le loro caratteristiche anche, le strutture e gli assetti dei porti sono fortemente legati alle caratteristiche dei paraggi marittimi (profilo costiero, natura dei fondali, moto ondoso prevalente, interrimenti, etc...) che non possono essere modificati, a meno di arrecare danni all'ambiente naturale e alle stesse strutture portuali.
E questo deve essere sempre un punto fermo per un progettista portuale.
(In sostanza è l'operazione che ha fatto Di Properzio, che ha ricominciato a scaricare i carburanti senza problemi con la nuova nave "Galatea", gemella dell'Assia su citata, da quando è finito il dragaggio del 2013, che ha riportato i fondali alla profondità sufficiente per manovrare. Cioè ha trovato la nave adatta al porto.
Nella nostra Proposta prevediamo oltretutto che la petroliera, per motivi di sicurezza, potrebbe scaricare dalla pipeline allungata fino ad una delle due banchine nel nuovo canale di accesso, esternamente alla darsena (v. figura seguente). La distanza fra le banchine della darsena e le banchine del nuovo canale di ingresso sarebbe la stessa distanza di quella prevista dal PRP. Quindi non si capisce perchè non dovrebbe essere una giusta soluzione).
Nella nostra Proposta prevediamo oltretutto che la petroliera, per motivi di sicurezza, potrebbe scaricare dalla pipeline allungata fino ad una delle due banchine nel nuovo canale di accesso, esternamente alla darsena (v. figura seguente). La distanza fra le banchine della darsena e le banchine del nuovo canale di ingresso sarebbe la stessa distanza di quella prevista dal PRP. Quindi non si capisce perchè non dovrebbe essere una giusta soluzione).
Le misure della Proposta Alternativa nella versione definitiva. |
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29 gennaio 2014 (agg.to 13 luglio 2017 )
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