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mercoledì 12 settembre 2018

Clamoroso ! Il Ponte del mare blocca la realizzazione del Piano Regolatore Portuale


Clamoroso !: il Ponte del Mare non permette il passaggio del nuovo tratto ad esse della foce del fiume Pescara, come previsto dal PRP.

Quello che temevamo si è concretizzato durante la fase di VIA regionale per l’approvazione del nuovo tratto ad esse della foce del fiume Pescara (e del porto-canale), (v. figura sotto e leggi https://www.primadanoi.it/news/cronaca/579236/pescara-sorpresa--il-ponte-del-mare-intralcia-il-nuovo-piano-regolatore-portuale.html ).

Da tempo pensavamo che questo problema non era stato considerato a sufficienza dai progettisti, anche se non avevamo avuto modo di esprimere i nostri timori in modo pubblico ed ufficiale.

In pratica si tratta del fatto che proprio sotto il Ponte del Mare dovrebbe iniziare il nuovo tratto di foce, che è previsto in progetto debba essere di una larghezza di 70 metri.
Tale da smaltire facilmente una piena fuori del normale (e senza aver dragato il porto-canale, secondo i progettisti):






Figura 1 : il progetto del PRP in versione ridotta (senza la darsena pescherecci)


Nel punto in cui il nuovo tratto ad S si raccorda con il canale interno (dove ormeggiano i pescherecci) pare che le larghezze disponibili non siano di 70 metri, come abbisogna per realizzare il primo tratto, ma soltanto di 40 metri (la larghezza attuale della canaletta).
I progettisti non hanno calcolato che lo spazio sotto il ponte è limitato dal pilastro centrale e da quello laterale che lo sostengono e dalle relative fondazioni.
Per cui pare che non ci sia altro spazio disponibile per far passare il nuovo tratto di fiume largo 70 metri.

Se mai ve ne fosse ancora bisogno, è la dimostrazione che tutto il progetto, basato sulla priorità di evitare il rischio esondazione del fiume, non sta in piedi, come abbiamo avuto modo di evidenziare durante la fase di VAS dello stesso (si legga: http://portodipescara.blogspot.com/2015/10/i-commenti-alla-verifica-idraulica-di.html ).

Appurato che la deviazione del fiume, se fosse realizzata con una larghezza di soli 40 metri anziché 70, non risolve il rischio di esondazione senza un dragaggio costante annuale, appare chiaro che il porto-canale ha principalmente bisogno di essere dragato ogni anno per 30.000 mc (e ad oggi non viene dragato da 6 anni): come faranno i progettisti e l’Amministrazione a superare il problema del dragaggio e il problema della larghezza del nuovo tratto che stravolge tutto il progetto ?

Secondo noi, se proprio si vuole continuare su questa strada, l’unico modo per mantenere la larghezza a 70 metri è quello di arretrare l’attuale banchina sud di 30 metri (40 mt la larghezza della canaletta + 30 mt di arretramento banchina), altrimenti proprio sotto  il ponte con soli 40 metri si creerebbe una strozzatura nel deflusso delle acque del porto-canale. Strozzatura che esiste nell'attuale assetto ma che viene superata dal fatto che la canaletta è corta la metà del nuovo tratto e la corrente media di 3 nodi espelle così facilmente il flusso del fiume.

L’Amministrazione (leggi D’alfonso e Sospiri) pensava di liberarsi del problema del dragaggio senza riflettere sul fatto che la normale manutenzione di dragaggio annuale va fatta comunque a partire dal Circolo Canottieri, dove inizia il porto-canale, per evitare eventuali esondazioni. Infatti, come è accaduto nel dicembre 2013, se una piena trova i fondali del porto-canale puliti, scorre facilmente verso il mare senza fare danni.

A questo adesso si aggiunge il problema della strozzatura sotto il Ponte del Mare che ci pare difficilmente risolvibile (a meno che ci siano i 30 metri di spazio necessario per arretrare la banchina sud e per realizzare il nuovo tratto della larghezza prevista di 70 metri ).

Forse non hanno torto coloro che affermano in questi giorni che la nostra Proposta alternativa di assetto portuale (v. sotto) sarebbe tuttora la migliore soluzione, anche se è stato aperto (inutilmente) il varco nella diga foranea dove dovrebbe sboccare il fiume Pescara.




Figura 2: la Proposta alternativa di assetto portuale per il porto-canale di Pescara. In colore rosso le opere da realizzare. In colore grigio tratteggiato il pezzo di diga da tagliare.








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