Facendo riferimento al bando emesso dalla Regione Abruzzo e
dal Provveditorato si trasmettono le seguenti Osservazioni alla creazione della
scogliera soffolta (propedeutica alla creazione della nuova banchina di NW del
PRP ?):
- Come ho detto nelle
mie Osservazioni per la deviazione del fiume Pescara e il taglio della
diga foranea per circa 120 metri vicini alla sua punta nord, come da progetto
del PRP, ritengo che sia un’operazione
sbagliata. Quindi si vedano le Osservazioni , a proposito
dell’assetto del PRP trasmesse in pari data.
- Ritengo che con lo
stesso importo stanziato dal Provveditorato e dalla Regione per la
creazione della scogliera soffolta si può creare invece il nuovo molo
nord, come da nostra
Proposta Alternativa. E’ inutile qui ripetere i motivi per cui non
ritengo il PRP adatto a risolvere i problemi del porto di Pescara e perché
quindi non sia creata la scogliera soffolta propedeutica al PRP ma sia
piuttosto necessario prolungare il molo nord.
- Il nuovo molo nord della nostra Proposta serve a bloccare l’avanzata degli accumuli, creati dalle correnti da nord, e dagli interrimenti, creati dalla diga foranea, verso la darsena come si vede nell’immagine in 3D elaborata dai tecnici del Provveditorato in occasione del dragaggio del 2012-2013. Esso fu realizzato ottimamente dallo stesso Provveditorato sotto la guida dell’ing. Donato Carlea e dei suoi collaboratori (fra cui si distinse l’ing. Bentivoglio, adesso estensore di questo programma di lavori), ma notoriamente fu poco apprezzato:
E’ evidente da
questa elaborazione, ma ancora molti non l’hanno capito, che sono gli
interrimenti creati dalla diga foranea e gli accumuli spinti dalle correnti da
nord che hanno intasato l’avamporto e la darsena e NON IL LIMO DEL FIUME, che
ha inciso solo per poca quantità (30 % ?) ad aggravare la situazione, come si
vede in questa immagine seguente elaborata dall’Istituto Idrografico di Stato
di Pescara nel 2001.
Il limo del fiume
trasportato dalla corrente che sbatte contro la diga foranea e si divede in due
“ciuffi”: uno verso sud e uno verso
nord, che non lambisce i trabocchi e le secche di sabbia (interrimenti)
creati dalla diga:
Sono noti
oramai a tutti i divieti di balneazione (spesso nascosti da tutte le
Amministrazioni, di centro-destra e di centro-sinistra, che si sono succedute
dal 2000 ad oggi al Comune di Pescara, per non danneggiare l’attività dei
balneatori e dimenticandosi dei diritti dei cittadini) e i divieti di pesca
delle vongole nel novembre 2015 nel tratto toccato dal flusso del fiume e dai
sedimenti inquinatissimi da esso depositati. Come si vede nella foto
sottostante:
In pratica la diga foranea e il braccio di levante hanno
creato interrimenti come se fossero un tutt’uno, come si vede nell’immagine
seguente:
- E’
quindi inutile, secondo me, continuare a compiere gli stessi errori del
passato, costruendo una diga ancora più grande che creerà interrimenti
ancora più estesi. Poiché la diga sarà allungata per circa 300 metri a
sud, danneggerà per prima il
Marina e poi anche il bacino
commerciale previsto dal PRP che saranno entrambi sommersi dagli
interrimenti.
- Ho spiegato già
nelle Osservazioni alla deviazione del fiume come sia un’operazione
inutile e dannosa, non solo per i proprietari dei trabocchi (ma questa è
la mia ultima preoccupazione) ma anche per l’assetto generale del porto
che vede compromessi tutti gli assetti attuali (pompe dei carburanti,
ormeggio dei pescherecci, bar, ristoranti, negozi di forniture marine, etc…),con
enorme dispendio di risorse economiche e distruzione di quella attività
che sono anche (forse soprattutto) la principale attrattiva sociale e
turistica del porto-canale.
- Se il porto-canale
viene dragato e tenuto pulito ogni anno, con un dragaggio medio di
30/35.000 mc, come abbiamo previsto nelle Osservazioni alla deviazione del
fiume, nemmeno una piena come quella di dicembre 2013 (che poi era simile
per portata a quella del 2012) creerà problemi di esondazione. Ma questo
dipende da noi (per il clima: El Nino e i cambiamenti climatici, fonte
NASA, leggi
qui :
Figura 6: le immagini di paragone del riscaldamento terrestre 1987-2015_fonte NASA |
e possiamo migliorarlo; dal Sole
(che speriamo non si “arrabbi”, perché la sua forza è molto più forte anche dei cambiamenti climatici
provocati da noi); e dal Buon Dio (che speriamo ce la mandi buona).
- Ritenendo valide queste premesse, mi permetto di suggerire all’Amministrazione di NON REALIZZARE LA SCOGLIERA SOFFOLTA PER LA BANCHINA DI NW DEL PRP MA di realizzare, con le stesse risorse economiche, IL NUOVO MOLO NORD, come previsto nella nostra Proposta alternativa e come è specificato nel disegno in figura successiva: tagliando cioè la punta sud della diga per la stessa misura prevista nel bando cioè per circa 120 metri e spostare quei materiali nel punto della darsena dove la batimetrie aggiornate indicano già la formazione di un cumulo che è esattamente nel punto dove dovrebbe essere il nuovo molo nord da noi previsto. Quel molo nord che, ripeto, serve a proteggere la darsena dagli interrimenti della diga, che avanzano dalla spiaggia della Madonnina e dal centro della diga, e dagli accumuli portati dalle correnti da nord e nord-ovest. La disposizione del materiale tolto dalla punta della diga dovrebbe essere quella che si vede nel disegno seguente:
La
nuova banchina di NW, realizzata facendo rientrare il nuovo molo nord di circa
30 metri, potrà accogliere navi passeggeri di medio tonnellaggio poiché sarà
esente da interrimenti e manterrà nel tempo una profondità di 7/8 metri naturalmente. Le sue misure saranno
di circa 30 metri di larghezza e di circa 250 metri di lunghezza.
Le manovre nella
darsena, con l’aiuto del rimorchiatore (altrimenti che ce l’abbiamo a fare ?) e
del pilota (bisogna che si adegui, se no se ne può andare) non dovrebbero
essere un problema, avendo un’area di evoluzione sufficiente per navi non
superiori a 200 metri di lunghezza.
La
petroliera di Di Properzio potrebbe accostare e scaricare per motivi di
sicurezza da una nuova pipe-line allungata, partendo da quella esistente, sia
verso l’estremità della banchina del molo nord del nuovo canale di uscita sia verso
l’estremità della banchina del molo sud.
E
potrà scaricare in sicurezza su tutti e due i lati, a seconda che ci sia vento
da tramontana o da levante-scirocco. Ritengo anche che sia più sicuro farla
attraccare dentro il nuovo canale di uscita (largo 130 metri circa e lungo circa
360 metri) piuttosto che nel campo boe al largo per cui ha chiesto
l’autorizzazione.
Se la petroliera scarica
accostando in banchina, le perdite di carburante sempre possibili e reali andranno al largo. Se scarica nel campo boe le
perdite andranno sulle spiagge a nord o a sud , a seconda dei venti che
tireranno nel momento. Vedi figura seguente:
Figura 9: la posizione della petroliera, quando è alla fonda prima di avere il permesso di entrare in porto per scaricare i carburanti, deve essere fuori dal quadrante di ingresso in porto: a nord o a sud di esso. Ricordo a tal proposito l’incidente e l’incendio del traghetto e della petroliera ENI-Abruzzo davanti al porto di Livorno, che stava alla fonda proprio sulla rotta d’ingresso. |
Inoltre l’attuale vasca di colmata
potrà essere attrezzata a “terrazza per veder le stelle”, (per questo siamo
d’accordo con il Governatore D’alfonso) con un parcheggio sotterraneo per i
mezzi e i passeggeri che si imbarcano sui traghetti. L’ingresso alla terrazza
dovrebbe essere dal Marina, ma anche dal parcheggio sotterraneo riservato ai
passeggeri e ai mezzi. A destra della darsena è visibile la prima attaccatura
del nuovo bacino profondo del Marina e della sua nuova imboccatura:
Si veda il disegno dello stato di progetto a tutta pagina nel foglio
successivo:
- Nel
lungo periodo, fra 15/20 anni, con i cambiamenti che ci sono
nell’utilizzo delle fonti alternative al posto delle tradizionali fonti
fossili (leggi Toyota che ha dichiarato per bocca del suo Presidente –
fonte Il Sole24ore- che nel 2050
produrrà solo auto ad idrogeno, elettriche, ibride, eliminando i motori
diesel e a benzina) si presume che il problema dell’attracco della
petroliera alle banchine di Pescara sarà sempre meno importante e
necessario. E nella programmazione bisogna guardare al lungo periodo,
anche.
- Quindi secondo me bisognerebbe NON
posizionare la scogliera soffolta in modo che sia propedeutica alla realizzazione
della banchina di NW del PRP, ma in modo che sia utile alla costruzione
del nuovo molo nord della Proposta alternativa.
- A questa voglio dare un ulteriore ritocco. Le banchine nord e sud del canale largo (dove ormeggiano i pescherecci) nell’antichità erano una selva di alberi autoctoni, di cui un esemplare ancora resiste (vi è nato spontaneamente) all’inizio della canaletta, dalla base del molo nord. Sulle banchine potrebbero essere piantumati questi alberi ad offrire ombra e sollievo d’estate sia ai pescatori sia ai passanti. L’albero è un pioppo bianco (in dialetto viene chiamato “chiappino”) come si vede nella foto successiva:
La loro disposizione sulle banchine potrebbe essere questa,
come nell’immagine elaborata a mano con il mouse del computer:
Dovrebbe
essere vietata la sosta delle auto dei pescatori
(tranne quelli che hanno bisogno di scaricare materiali di manutenzione, ma
solo per il carico e lo scarico). La sosta a loro riservata dovrebbe essere quella
lungo la strada che costeggia il Mercato Ittico, come descritto in altro
lavoro: vedi Il
Mercato Ittico.
Figura 16: I comandanti Nisio Gasparroni (in pensione) e Guerino D’antonio (ancora in attività sul suo peschereccio DUCA DI GENOVA) al lavoro di riparazione delle reti. |
Antonio Spina
20 Dicembre 2015
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