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venerdì 8 aprile 2016

Le panne galleggianti per evitare l'inquinamento delle spiagge di Pescara nord

Scrivo le mie riflessioni sui pannelli galleggianti che si vorrebbero disporre per evitare che le acque inquinate del fiume Pescara vadano a condizionare la qualità delle acque di balneazione, di cui si è parlato negli ultimi tempi e che è oramai all'ordine del giorno delle decisioni che dovrà prendere il Comune di Pescara.

Mi dispiace non essere riuscito ad esprimermi al meglio sull'argomento in qualche altra occasione sui media e quindi esprimo adesso meglio i miei dubbi in proposito:

1)- l’acqua dolce del fiume, avendo un peso specifico inferiore all’acqua salata, vi galleggia sopra e così viene deviata dalla diga foranea, dopo che vi ha sbattuto contro, in un flusso verso nord e uno verso sud attraverso l’attuale imboccatura di scirocco del porto. 

Quest’ultimo fa un giro largo, per via delle correnti, e ritorna in maniera meno concentrata sulle spiagge a sud. Ma ci ritorna lo stesso. 


Il flusso del fiume a sud di Pescara

Così si muoverebbe il flusso del fiume verso sud. La simulazione è con il disegno del PRP, ma è così anche adesso dall'ingresso di scirocco del porto attuale.

Quello verso nord invece va direttamente sulle spiagge, con più forza inquinante davanti ai primi stabilimenti balneari più vicini al porto e meno inquinante davanti a quelli più a nord; però arriva SEMPRE E COMUNQUE fino alla Rotonda Paolucci, a Zanni, davanti agli stabilimenti balneari Medusa e Orsa Maggiore. 

Qualche volta, con i venti da nord-tramontana, arriva cento metri più indietro; qualche volta, con i venti da sud-scirocco-levante, arriva cento metri più a nord (soprattutto d’estate).

Avviene infatti quello che è evidente da queste foto all’infrarosso del settembre 1999 (che sono ancora attuali perché il flusso del fiume si muove ancora così), e come posso personalmente controllare tutti i giorni dalla mia abitazione che è davanti al mare sulla collina retrostante il quartiere Zanni (in verità lo vede benissimo anche il Governatore D’alfonso, che abita lì vicino !):

 a dx il porto di Pescara, a sinistra il fiume Saline a Montesilvano. 
Nell’immagine all’infrarosso, le acque dolci del fiume, man mano che si riscaldano, dal blu passano al colore celeste, al verde, al giallo, dove terminano e incomincia quella salata di colore rosso. 

Il bordo giallo, che a vista da casa mia è rappresentato da una schiumetta bianca in superficie, arriva fino alla Rotonda Paolucci, al quartiere Zanni. In primo piano il campanile della chiesa di via Cavour.




l'immagine ad un infrarosso diverso dell'Istituto Idrografico di Pescara (2000). Le acque dolci (e inquinatissime) del fiume sbattono contro la diga e si dirigono verso i primi stabilimenti balneari, con più spessore, e arrivano poi fino a Zanni con meno spessore. Non arrivavano, nemmeno nel 2000, sotto i trabocchi del molo nord.

Nel 2000, l’Istituto Idrografico misurò lo spessore dell’acqua dolce. 

Ed esso, che all’uscita dalla canaletta del porto-canale aveva un’altezza di 3 metri (1 metro era di cuneo salino, decrescente verso l’interno del porto-canale), all’interno della diga aveva ancora uno spessore superiore a 1 metro circa.

Bisognerebbe quindi verificare oggi qual è lo spessore dell’acqua dolce su quella salata nel punto dove si vorrebbero collocare i galleggianti, prima in ogni caso di prendere la decisione di creare uno sbarramento: perchè, confrontandolo con la profondità dei pannelli galleggianti, si potrebbe verificare subito se esso gli scivolerebbe sotto.

 2)- dopo aver verificato la disposizione di quella fila di pannelli galleggianti, bisogna chiedersi se il vento di scirocco (che tira più spesso d’estate che d’inverno) spingerà il flusso del fiume a scavalcarli. 
Secondo me, sì, perché il moto ondoso in superficie, per piccolo che sia (forza 1/2/3, onde di altezza da 0,10 a 0,60 mt, cioè 10/60 cm), in ogni caso spingerà l’acqua dolce a passare sopra i pannelli e fuoriuscire ugualmente verso le spiagge più vicine, soprattutto se il suo spessore fosse più profondo dei pannelli stessi.

3)- se anche i pannelli riuscissero a delimitare il flusso dell’acqua dolce, come si è visto in tv al TGR, essi saranno collocati a partire dal vecchio molo nord fino alla punta nord della diga. 

In giallo le panne galleggianti. In colore celeste come si muoveranno le acque del fiume dopo la loro disposizione. Le frecce rosse indicano i due moti ondosi (determinati dai venti dominanti) principali: lo scirocco, che d'estate tira più spesso che d'inverno, e la tramontana, da nord.

Il vento di scirocco-levante, e le controcorrenti litoranee verso nord (quelle che hanno creato in un secolo l’ex-COFA a ridosso del molo sud del porto e che adesso intasano continuamente l’imboccatura del porto del Marina, e che ancora di più lo intaserebbero con la realizzazione del PRP !) a quel punto spingeranno il maggior volume di acqua dolce, che uscirà dall’ultimo dei pannelli galleggianti, verso le spiagge che si trovano oltre i primi stabilimenti vicini al porto.

Cioè, rifletto, che il maggior volume di acqua dolce andrà con spessore maggiore, anziché minore, verso il centro città e verso Zanni, contribuendo a rendere più inquinate di adesso quelle acque che, senza i pannelli galleggianti, lo sono di meno.    
                                       
Insomma, si aggiusterebbe la qualità della balneazione da una parte (vicino al porto e quindi le acque di balneazione dei primi stabilimenti), e si peggiorerebbe da un’altra (le acque di balneazione del centro città e dell'estremo limite del flusso del fiume: alla Rotonda Paolucci, a Zanni).

E' questa una soluzione che fa spendere all'Amministrazione pubblica, e quindi ai cittadini, circa 400.000 euro.
Non sarebbe meglio incominciare a realizzare la nostra Proposta alternativa per il porto invece di spendere inutilmente questi soldi, anche se il vice-sindaco Del Vecchio ha affermato che il PRP è di prossima approvazione, avendo il Comune mandato al Consiglio Superiore dei LL.PP. quei documenti e relazioni da esso richiesto ?

La risposta la darò al prossimo articolo, nei prossimi giorni.



La Proposta alternativa, così come sarebbe nella versione definitiva.


1 commento:

  1. Riceviamo dal Vice-Sindaco Del vecchio e volentieri pubblichiamo:
    ---------- Messaggio inoltrato ----------
    Da: Vicesindaco Comune di Pescara
    Date: 9 aprile 2016 21:37
    Oggetto: Re: sulle panne galleggianti per evitare l'inquinamento della spiaggia.
    A: Antonio Spina


    Per opportuna precisazione:
    nel corso della conferenza stampa ed a specifica domanda di un giornalista sullo stato del PRP ho detto che il Comune ha proceduto ad individuare una professionalità con l'incarico di redigere quanto richiesto dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e, all'esito di questo lavoro, trasmetterà la documentazione acquisita, per il tramite della Capitaneria di Porto.
    Allo stato, quindi, nessuna documentazione aggiuntiva è stata trasmessa, per il tramite della Capitaneria di Porto, al CSLLPP.

    Buona serata.

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